NICO ORLANDI: il nudo artistico come terapia

Prima di andare in Toscana per un seminario reiki, mai mi sarei immaginata di incontrare un fotografo, tantomeno mi sarei aspettata di incontrare un fotografo due volte campione mondiale di nudi femminili. Come l’ho conosciuto? Al B&B Sapore Di Mare – a Viareggio – essendone lui uno dei responsabili.

Il fotografo in questione si chiama Nico Orlandi e – quando non è occupato con le sue foto o all’attività di famiglia – cura le sue piantine di bonsai. Nato il 28 febbraio 1974 a Viareggio, il Nico bambino mai si sarebbe immaginato di appassionarsi alla fotografia ma – quando per un lavoro scolastico suo padre gli regala la sua prima macchina fotografica – le cose cambiano.

“Ricordo che un fotografo mi spiegò tutto in cinque minuti e il mio primo pensiero fu: ok, non imparerò mai a fare le foto. Mi ha spiegato tempi, diaframmi, come si metteva la pellicola, come si toglieva…”

A questo punto – un dubbioso Nico adolescente – inizia a scattare provando più soggetti possibili: il paesaggio, la comunione, il battesimo, la sfilata di moda, il matrimonio, ma nessuno di questi sembra essere il tema più adatto per lui. Un giorno – sfogliando una rivista – trova un corso di fotografia di nudo artistico e quella sarà la svolta.

Dopo altri corsi di nudo femminile – sia in Italia che all’estero – Nico sembra aver trovato la strada giusta. Apre quindi il suo studio personale vicino casa e inizia a lavorare con modelle non professioniste, ripartendo da zero e arrivando a crearsi persino delle luci tutte sue.

“Le modelle non professioniste – o più semplicemente: le donne che vogliono fare un servizio di nudo – non sono viziate a questo mondo e quindi le loro pose sono molto più naturali e vere.”

Tante delle modelle che fotografa Nico hanno scelto di posare per sé stesse, per provare a sentirsi meglio e per vedersi con occhi diversi. Negli anni, la sua fotografia è diventata un qualcosa di terapeutico e il suo sito – dove pubblica tutti i suoi lavori – è visualizzato più da donne che da uomini. Foto senza filtri, né ritocchi.

“Ho fotografato donne che sono state vittime di violenze fisiche e psicologiche, donne con cicatrici di interventi chirurgici, ed io con la fotografia cerco di dare loro una seconda possibilità, un appiglio a cui possono aggrapparsi per sentirsi belle.”

Nonostante la grande passione di Nico, è capitato – qualche volta – che l’idea di abbandonare tutto sia arrivata e principalmente per attacchi insensati che gli sono stati fatti. C’è chi dice che il titolo di campione mondiale di nudi femminili se lo sia dato da solo e chi ha messo in dubbio le sue qualità nonostante i bellissimi scatti, ma si sa che la gente con la segatura al posto del cervello è ovunque!

Penso che – quando si parli di nudi femminili – ci si chieda subito come sia possibile che il fotografo resti intatto davanti ad essi. La nudità è un qualcosa di molto intimo. Ti è mai capitato di essere attratto dalle tue modelle?

“No. Io mi fermo sempre alla foto di nudo artistico. Non toccando il genere erotico, la cosa resta sempre dentro certi limiti. Io vivo la fotografia proprio come arte, quindi per me – in quel momento lì – quella che io ho davanti non è una donna nuda, ma il soggetto grazie al quale io riesco a creare qualcosa. Deve esserci innanzi tutto un grande rispetto per la donna che viene da me e che si mette a nudo – sia a livello fisico che psicologico – perché si entra nell’emotività della persona. I pensieri sono sempre tutti artistici, legati a quel che potrei creare con quel soggetto. Negli anni è accaduto che sia stata qualche modella a provarci, ma sono sempre riuscito a riportarle sulla retta via. Quello è il mio mondo ed io riesco ad avere il controllo totale su di esso. Non sono mai uscito con una mia modella. In questo modo loro – quando vengono da me – sanno che vengono solo per la fotografia. Quando una modella è tranquilla si lavora bene.”

Cosa c’è dietro ad una tua foto? Cos’è quello che le persone non possono vedere? Come studi un progetto?

“Ho diversi imput che mi fanno ideare una fotografia. Spesso giro per mercatini, trovo un oggetto e guardandolo mi viene subito in mente la fotografia che voglio rappresentare. Altre volte l’idea nasce per caso. Oppure vedo la modella e mi viene in mente il set tramite lei. Ad ogni modo non ho una traccia da seguire, le idee vengono per caso. Il mio studio non è uno studio, ma Luna Park, perché ci sono talmente tanti oggetti disconnessi l’uno dall’altro che sembra proprio quello! Appena uno entra si rende conto della confusione che c’è. Dall’altalena di due metri per sei, alla bicicletta con la ruota grande davanti e piccola dietro, la poltrona anni cinquanta, una quantità industriale di occhiali e capelli, la macchina del fumo, quella delle bolle di sapone…”

C’è un progetto che ti ha conquistato più degli altri?

“Sicuramente ci sono foto che mi hanno emozionato di più, come quelle con cui ho vinto i campionati mondiali. Poi ci sono le foto che mi danno una emozione particolare, per esempio come quelle che faccio a modelle di cui conosco la storia.”

Vuoi dare un consiglio a chi si affaccia alla fotografia? Magari anche alle donne che vogliono posare?

“Ai ragazzi che si affacciano alla fotografia dico di insistere, di non abbandonare al primo ostacolo, provare e riprovare. Non abbattersi se all’inizio i risultati sono deludenti. Quando prendete la macchina fotografica dovete avete l’entusiasmo di sperimentare quel che vedete dal vostro punto di vista e soprattutto dovete divertirvi! Per quanto riguarda il posare… Una ragazza che vuole fare un servizio di nudo artistico deve assolutamente informarsi da chi va. Deve sapere che genere di nudo fa il fotografo e se è una persona seria e affidabile, cercare di scoprire con quante modelle ha lavorato e che tipo di foto ha fatto. Una cosa che molti fotografi di nudo non conoscono è l’anatomia del corpo, cosa che si dovrebbe assolutamente sapere se si vuole fare questo tipo di foto. Faccio sempre questo paragone, può sembrare stupido ma secondo me rende molto: la prima volta che fai un servizio di nudo, è un po’ come la prima volta che fai l’amore. Se lo fai con la persona giusta e al momento giusto, sarà un’esperienza positiva che ti porterai dietro per tutta la vita. Se lo fai in un momento sbagliato o con la persona sbagliata, può diventare traumatico. Sento modelle che hanno avuto una prima esperienza in cui il fotografo non si è comportato seriamente e che ora non vogliono più posare nude.”

Quando ho parlato di persona con Nico a Viareggio lo avevo già inquadrato come un artista serio, ma dopo questa piccola intervista ne sono ancora più convinta e non vedo l’ora di provare ad essere una delle sue modelle. E sopratutto non vedo l’ora di vedere il suo Luna Park! In questo articolo vi ho messo qualche foto di Nico, le altre potete trovarle sul suo sito!

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